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ANTONIO VIVALDI: LA SENNA FESTEGGIANTE RV 693
2 SETTEMBRE 2022
CHIESA DI SANT'AGOSTINO, SIENA
ANTONIO VIVALDI - LA SENNA FESTEGGIANTE
BAROQUE LAB
CONCERTO FINALE
ANTONIO VIVALDI (1678-1741)
LA SENNA FESTEGGIANTE
Serenata a tre RV 693
Libretto di DOMENICO LALLI – Musica di ANTONIO VIVALDI
Prima rappresentazione a Venezia nel 1726 (?)
Edizione critica curata da Alessandro Borin RICORDI
in collaborazione con Istituto Italiano A. Vivaldi, Fondazione G. Cini Venezia
Interpreti:
Età dell’Oro soprano – ZSÓFIA SZABÓ
Virtù contralto – MARTA PACIFICI
Senna basso – ROLAND FAUST
ALFREDO BERNARDINI direttore
CHIGIANA-MOZARTEUM BAROQUE ORCHESTRA
In collaborazione con l’Universität Mozarteum Salzburg
Primi violini: Hiro Kurosaki – Eric Schroeder – Margherita Simonato – Leonie Trips
Secondi violini: Caterina Borgese – Sophia Katharina Mücke – Anna Perl Hong Yu Wong
Viole: Branka Sec – Chiara Sartorato
Violoncelli: Marco Testori – Francesco Pinosa – Réka Nagy
Violone: Arisa Yoshida
Tiorba: Jakob Wagner
Cembalo: Arianna Radaelli
Flauti dolci: Nura Natour – Anna Bodi
Flauti traversi: Tommaso Simonetta Sandri – Vincent Canciello
Oboi: Cécile Chartrain – Amadeo Castille
Fagotto: Bálint Kovács
Cembalo: Arianna Radaelli
Organo: Ian Plansker
Chiesa di Sant’Agostino, Siena – 2 settembre 2022
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La Senna festeggiante di Antonio Vivaldi
Sono tre le opere di Antonio Vivaldi ricevute in eredità che appartengono al genere particolare della Serenata, mu- sica vocale profana diffusa in Europa nel tardo Seicento e per tutto il Settecento. Il termine Serenata non deriva, come si potrebbe pensare, da „sera“, bensì da „sereno“: il cielo chiaro e limpido delle ore notturne. Tale descrizione non rimanda a scenografie, nè ai costumi o alle macchine sceniche dei teatri, quanto piuttosto a un contesto meno formale, improvvisato, in cui il pubblico o gli artisti oppure entrambi si esibivano all’aria aperta. Diversamente dall’O- pera, che poteva prevedere numerose repliche e riprese in stagioni successive o in altri luoghi, la Serenata è musica d’occasione nel vero senso della parola: veniva eseguita un’unica volta e dopo aver raggiunto lo scopo per cui era stata creata, cadeva nell’oblio, a meno che il composito- re non ne utilizzasse il materiale musicale in altri lavori. La Serenata era spesso il cuore di una festa importante che celebrava un evento rilevante e gioioso nella vita di una persona o una famiglia rinomata, quale ad esempio una nascita, un compleanno, un onomastico, un matrimonio, la visita di una personalità di rango o un accordo di pace. La Senna festeggiante è nata in virtù dello stretto legame esistente tra Vivaldi, Jacques-Vincent Languet e il Conte von Gergy, Ambasciatore di Francia a Venezia negli anni dal 1724 al 1729. Il suo stato sociale – come quello dei rap- presentanti diplomatici di altri Paesi – era severamente normato dalla legge della Serenissima, che vietava ai pa- trizi veneziani, che non disponessero di un‘autorizzazione speciale, di frequentarli. Il 25 agosto del 1726, nel giorno di San Luigi, onomastico del sovrano francese, l’Ambascia- tore di Francia organizzò delle celebrazioni in suo onore. Molto probabilmente Vivaldi compose La Senna festeg- giante per questa occasione. L’anno di composizione è stato facilmente dedotto per le caratteristiche della carta da musica utilizzata per il manoscritto, copiato dal padre del compositore, Giovanni Battista Vivaldi (con alcune an- notazioni a mano dello stesso Vivaldi). Inoltre la datazione della composizione è suggerita dalle concordanze lette- rarie e musicali che mettono la Serenata in relazione alle opere precedenti e successive. Quasi un anno prima, il 12 settembre 1725, Vivaldi aveva composto una Serenata (RV 687) a 2 voci, più breve, sem- pre per Languet per celebrare le nozze tra il giovane Luigi XV e la principessa polacca Maria Leszczynska. Nel 1726 si presentava un’occasione particolare per un’opera artisti- camente più impegnata: giungeva in visita da Roma il car- dinale Pietro Ottoboni, celebre mecenate delle arti. Il pa- trizio veneziano Pietro Ottoboni, entrato in conflitto con le leggi della Repubblica a causa della nomina a Protettore della Corona francese ricevuta dalla Santa Sede, non pote- va accedere alla sua città natale da lungo tempo. Il suo ri- torno trionfale nel 1726, che dette adito alla presentazione di numerose opere musicali, portò a ristabilire le relazioni diplomatiche tra Venezia e la Francia. Ecco quindi, che il compositore e il librettista Domenico Lalli, con il quale Vi- valdi aveva già collaborato in passato, resero omaggio con- giuntamente alll’Ambasciatore Languet, il Monarca Luigi XV e il Cardinale Ottoboni, ospite illustre e simbolo della riappacificazione tra la Repubblica di Venezia e la Francia. La trama del libretto di Lalli presenta una struttura nar- rativa molto diffusa nei testi delle serenate, il cosiddetto „Viaggio dell’eroe“. Due figure allegoriche, L’Età dell’Oro e La Virtù vagano nelle lande desolate alla ricerca della loro felicità perduta. La Senna (il fiume Senna) le saluta e pro- mette loro che raggiungeranno la meta del loro errare. Da quel momento in poi l’atmosfera si rallegra, illuminando- si sempre con maggior intensità fino alla fine della Prima parte. Nella Seconda parte incontrano finalmente il Re di Francia a cui rendono omaggio e dimostrano la loro devo- zione.
La musica di Vivaldi è un omaggio a Luigi XV e al popolo francese: inserisce nell’opera elementi evidentissimi dello stile f rancese (cosa che non aveva fatto nella sua preceden- te Serenata dedicata all’Ambasciatore francese e in nes- sun altro lavoro a questo precedente). Accanto all’uso di ritmi puntati incisivi, solitamente segnalati „alla francese“ nelle partiture italiane dell’epoca, sono presenti repentini cambiamenti melodici e armonici tipici delo stile francese e l’imitazione di una Ouverture francese nel movimento di apertura della Seconda parte, copiata in partitura da Gio- vanni Battista Vivaldi come Ouvertur. La Senna festeggiante è la testimonianza significativa di un tratto importante della carriera di Vivaldi; questo lavoro è segno dell’alta considerazione di cui godeva in Francia dopo la pubblicazione delle Quattro Stagioni (1725). Non a caso a ottobre del 1725 il Mercure de France lo definì il «più abile compositore di Venezia » («le plus habile compo- siteur qui soit à Venise»).
Michael Talbot
Traduzione: Anna Passarini
Scarica il programma in PDF (in Italiano e Inglese)
Alfredo Bernardini ha studiato musica antica nei Paesi Passi, dove si è laureato nel 1987. Da allora ha tenuto concerti in tutto il mondo come membro di ensemble quali Hesperion XX, Le Concert des Nations, La Petite Bande, The Amsterdam Baroque Orchestra, The English Con- cert, Bach Collegium Japan e altri. Ha preso parte ad oltre 100 incisioni discografiche. È membro fondatore dell’ensemble Zefiro, insignito di numerosi premi e riconoscimenti internazionali.È stato direttore ospite di orchestre barocche in Canada, Australia, Ve- nezuela, Cuba, Israele e dell’Orchestra Barocca dell’Unione Europea. Dopo avere insegnato presso il Conservatorio di Amsterdam e l’ESMUC (Escola Superior de Musica de Catalunya) di Barcellona, è attualmente docente presso l’Università Mozarteum di Salisburgo.
Hiro Kurosaki è nato a Tokyo e cresciuto a Vienna, dove si è formato all‘Universität für Musik und darstellende Kunst (MDW) sotto la guida di Franz Samohyl secondo l’antica tradizione della scuola violinistica viennese. Dopo essersi affermato ai Concorsi internazionali “Henrik Wieniawski” e “Fritz Kreisler”, è stato invitato come solista in pretigiose orchestre quali Staatskapelle Dresden, Royal Liverpool Philharmonic, Wiener Symphoniker e Mozarteum Orchester. Parallelamente è ma- turato in lui l’interesse per la prassi esecutiva storicamente informata e ha lavorato con i prinicpali artisti del settore quali René Clemencic, Jordi Savall, John Eliot Gardiner e William Christie. In qualità di solista e direttore al violino di Clemencic Consort, London Baroque, Cappella Colononiensis e Les Arts Florissants si è esibito in rinomati festival e sale da concerto. L’incisione dell’integrale delle Sonate per violino di W.A. Mozart su strumenti d’epoca con Linda Nicholson al fortepiano è stata premiata con il Japan Academy Award e l’esecuzione dell’inte- grale delle sonate di L. van Beethoven è un altro dei progetti pioneri- stici del duo. Attualmente è docente al MDW di Vienna e al Mozarteum di Salisburgo e dal 2022 è docente all’Accademia Chigiana di Siena.
Marco Testori ha studiato organo e violoncello al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, perfezionandosi con J. Goritzky, M. Flaksmann ed E. Bronzi. Si è specializzato in musica antica alla “Schola Cantorum Basilensis” con C. Coin e ha collaborato con prestigiosi ensemble, tra cui I Barocchisti, Ensemble Baroque de Limoges, Accordone, Orquesta Barroca de Sevilla, Ensemble Arte-Musica, Il Cardellino, Ensemble Claudiana, La Divina Armonia e Il Suonar Parlante, con i quali incide per Decca, Opus 111, Naxos, Sony, Amadeus e Fuga Libera. Dal 1994 al 2004 è stato primo violoncello de Il Giardino Armonico, con cui prende parte ai principali festival internazionali. Attualmente è primo violoncello dell’ensemble Atalanta Fugiens, diretto da Vanni Moretto. Ha collaborato con l’ensemble Dolce & Tempesta per l’incisione dei concerti per violoncello e archi di Nicola Fiorenza e con I Musici di Santa Pelagia per le opere di Carlo Graziani. È docente del violoncello barocco all’Università Mozarteum di Salisburgo dal 2013 e all’Accademia Chigiana dal 2022.
TIl soprano ungherese Zsófia Szabó ha iniziato la sua formazione musicale a 7 anni. Dopo dodici anni di studio del Violoncello, che l’ha portata a suonare in orchestra e in formazioni cameristiche, nel 2012 ha intrapreso lo studio del Canto sotto la guida di Krisztina Czeller. Nel 2019 si è laureata presso l’Università Mozarteum di Salisburgo nel corso tenuto da Barbara Bonney. Attualmente sta seguendo il corso di Laurea magistrale in Canto con Christoph Strehl e Canto barocco con Andreas Scholl. Ha partecipato in numerosi concerti e produzioni sceniche dei Salzburger Festspiele in qualità di corista del Bachchor. Dal 2016 è membro dell’ensemble BachWerkVokal e ha partecipato come solista al “Messiah” e ne “La Resurrezione” di G.F. Händel.
Marta Pacifici è nata a Roma nel 1999. Ha intrapreso gli studi in Canto Rinascimentale e Barocco presso il Conservatorio “S. Cecilia” di Roma, laureandosi nel 2021 sotto la guida di Sara Mingardo, di cui è ora allieva nel Corso di perfezionamento in Canto Barocco dell’Accademia di S. Cecilia. Attualmente prosegue gli studi magistrali nello stesso Conservatorio con Silvia Frigato.Dal 2007 al 2016 è stata membro del Coro di Voci Bianche dell’Accademia di S. Cecilia e del Teatro dell’Opera di Roma sotto la direzione di J.M. Sciutto. Nel 2021 a Roma ha cantato per l’evento di musica antica Care selve, aure gradite (IUC, Orto Botanico) e nel concerto La musica nelle corti italiane (S. Maria in Monserrato). Nel 2022 ha partecipato con l’ensemble “Concerto Regio” alla rassegna di “S. Cecilia a via Giulia” (Teatro Off/Off). È stata selezionata per “Vicenza in Lirica” (17 giugno 2022) ne Il combattimento di Tancredi e Clorinda e Il ballo delle Ingrate di Claudio Monteverdi.
Il basso Roland Faust è nato nel 1985 a Salisburgo, dove a partire dai 6 anni d’età ha compiuto i primi passi nella sua formazione musicale cantando nel Coro del Duomo. Dopo la maturità presso il Musisches Gymnasium Salzburg e il conseguimento della Laurea in Canto presso l’Università Mozarteum di Salisburgo, si è dedicato allo studio della musica antica e alla Prassi storicamente informata presso la Schola Cantorum Basiliensis. È stato ed è membro di numerosi ensemble, tra i quali Balthasar Neumann Chor, l’Ensemble Huelgas e Amsterdam Baroque. Nutre un grande interesse per la musica del Rinascimento.
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La Senna festeggiante
Prima parte
Sinfonia Allegro – Andante molto – Allegro molto
Coro (l’Età dell’oro, la Virtù, la Senna): Della Senna in su le sponde Recitativo (l’Età dell’oro): Io, che raminga errante
Aria (l’Età dell’oro): Se qui pace talor
Recitativo (la Virtù): Anch’io raminga errando
Aria (la Virtù): In quest’onde
Recitativo (la Senna): Illustri amiche
Aria (la Senna): Qui nel profondo del cupo fondo Recitativo (l’Età dell’oro, la Virtù): Sì, sì, già che tu brami Duetto (l’Età dell’oro, la Virtù): Godrem fra noi la pace Recitativo (la Senna, la Virtù, l’Età dell’oro): Tutto muor, tutto manca Aria (la Virtù): Vaga perla, benché sia dell’aurora bianca figlia Recitativo (l’Età dell’ro): Tal di me parlo ancora
Aria (l’Età dell’oro): Al mio seno
Recitativo (la Virtù, l’Età dell’oro): Della ferrea stagion Duetto (l’Età dell’oro, la Virtù): Qui per darci amabil pace / Per goder l’antica pace
Recitativo (la Senna): Ma rimirate, amiche
Aria (la Senna): L’alta lor gloria immortale
Recitativo (l’Età dell’oro, la Virtù, la Senna): O, di qual melodia Coro (l’Età dell’oro, la Virtù, la Senna): Di queste selve venite o Numi
Seconda parte
Ouverture Adagio – Presto – Allegro molto
Recitativo (la Senna): Ma già ch’unito in schiera Aria (la Senna): Pietà, dolcezza, fanno il suo volto Recitativo (l’Età dell’oro, la virtù): Non si ritardi
Aria (la Virtù): Stelle, con vostra pace Recitativo (la Senna, l’Età dell’oro, la Virtù): Vedrete in quest’eroe
Duetto (l’Età dell’oro, la Virtù): Io qui provo un sì caro diletto / Qui nel seno ho sì tenero affetto Recitativo (l’Età dell’oro): Quanto felici siete
Aria (l’Età dell’oro): Giace languente Recitativo (la Virtù): Quanto felici siete
Aria (la Virtù): Così sol nell’aurora
Recitativo (la Senna, la Virtù, l’Età dell’oro): Ma giunti eccone innante
Aria (l’Età dell’oro): Non fu mai più vista in soglio Recitativo (l’Età dell’oro): Per tributarti ancella
Coro (l’Età dell’oro, la Virtù, la Senna): Il destino, la sorte, il fato
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CONCERTS IN STREAMING
The great collection of the Accademia Chigiana made available for subscribers, supporters, teachers and students.
ANTONIO VIVALDI: LA SENNA FESTEGGIANTE RV 693
SEPTEMBER 2nd, 2022
CHIESA DI SANT'AGOSTINO, SIENA - ITALY
ANTONIO VIVALDI - LA SENNA FESTEGGIANTE
BAROQUE LAB
FINAL CONCERT
ANTONIO VIVALDI (1678-1741)
LA SENNA FESTEGGIANTE
Serenata a tre RV 693
Libretto by DOMENICO LALLI – Music by ANTONIO VIVALDI
First representation Venice 1726 (?)
Critical edition edited by Alessandro Borin RICORDI
in collaboration with the Istituto Italiano A. Vivaldi, Fondazione G. Cini Venezia
Interpreters:
Età dell’Oro soprano – ZSÓFIA SZABÓ
Virtù contralto – MARTA PACIFICI
Senna basso – ROLAND FAUST
ALFREDO BERNARDINI conductor
CHIGIANA-MOZARTEUM BAROQUE ORCHESTRA
in collaboration with the Universität Mozarteum Salzburg
First violins: Hiro Kurosaki – Eric Schroeder – Margherita Simonato – Leonie Trips
Second violins: Caterina Borgese – Sophia Katharina Mücke – Anna Perl Hong Yu Wong
Violas: Branka Sec – Chiara Sartorato
Cellos: Marco Testori – Francesco Pinosa – Réka Nagy
Violone: Arisa Yoshida
Tiorba: Jakob Wagner
Cembalo: Arianna Radaelli
Flute dolci: Nura Natour – Anna Bodi
Flute traversieri: Tommaso Simonetta Sandri – Vincent Canciello
Oboes: Cécile Chartrain – Amadeo Castille
Bassoon: Bálint Kovács
Cembalo: Arianna Radaelli
Organ: Ian Plansker
Chiesa di Sant’Agostino, Siena – September 2nd, 2022
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La Senna festeggiante by Antonio Vivaldi
Three surviving Vivaldi works belong to a highly interesting secular vocal genre, widely cultivated in the late seventeenth century and most of the eighteenth century, commonly known as the serenata. The term serenata is derived not from sera (evening), which is a false etymology, but from sereno (a clear sky, particularly at night), and this word reflects the fact that such works were commonly performed not in theatres, complete with costumes, scenery and stage machinery, but in improvised, less formal surroundings where either the audience or the performers, or even both, might find themselves under the skies. Unlike operas, which were performed on several nights and could be revived in other seasons and in different locations, serenatas were generally “occasional” works in the strictest sense of that term: they were performed once, and then, their purpose accomplished, usually forgotten, unless the composer chose to recycle some of their material. Serenatas usually formed the centrepiece of an elaborate festa commemorating some significant and welcome event in the life of a prominent person or family, such as a birth, a birthday, a name-day, a wedding, a visit by a high-ranking person or a peace treaty. La Senna festeggiante is the fruit of a close relationship that Vivaldi enjoyed between 1724 and 1729 with the French ambassador to Venice, Jacques-Vincent Languet, comte de Gergy. Like other foreign diplomatic representatives in Venice, whose social life was very restricted on account of a law that prevented Venetian patricians from frequenting them except by special permission, the French ambassadors liked, on 25 August (their sovereign’s name-day, the feast of St Louis), to hold a festa commemorating the event. It was probably for this day in 1726 that Vivaldi composed La Senna festeggiante. The year of composition is easy to establish, at any rate, from the characteristics of the paper used for the manuscript, which was copied out by the composer’s father, Giovanni Battista Vivaldi (with a few autograph insertions), and from the pattern of textual concordances, literary and musical, that link the serenata to both earlier and later works. Almost a year previously, on 12 September 1725, Vivaldi had written a shorter, twovoice serenata (rv 687) for Languet celebrating the wedding of the youthful Louis xv to the Polish princess Maria Leszczynska. In 1726 there was a special reason to produce a more elaborate work, one more overtly paying homage to the French nation in addition to its monarch: the visit of Cardinal Pietro Ottoboni, the famous patron of the arts resident in Rome. A member of the Venetian patriciate, Ottoboni had earlier fallen foul of the Republic’s laws by accepting a position at the Vatican as Protector of the Affairs of France, and for several years had been banished from his native city. His triumphant return in 1726, marked by a multitude of musical events, set the seal on the normalization of diplomatic relations between Venice and France. So on this occasion the librettist, Domenico Lalli (a frequent collaborator of Vivaldi), and the composer were effectively paying tribute to three people: Languet (as host), Louis (as French monarch, on his name-day) and Ottoboni (as distinguished visitor and symbol of reconciliation between Venice and France).
In setting this text, Vivaldi chose to pay a personal homage to Louis and the French nation by introducing, from time to time, significant and clearly audible elements of the French style (as he had not done in his earlier serenata for the ambassador and does hardly anywhere else in his surviving music). Besides the use of aggressively dotted rhythms (conventionally indicated by the phrase “alla francese” in Italian scores of the time), we find typically French melodic and harmonic inflections and the aping of a French-style overture in the Ouvertur (Giovanni Battista Vivaldi’s spelling) opening the second part. So La Senna festeggiante is the main testimony to an important episode in Vivaldi’s career, and is also a reflection of the high reputation he earned in France following the publication, in 1725, of Le quattro stagioni. Not for nothing did the Mercure de France term him, in October 1725, “le plus habile compositeur qui soit à Venise” (“the ablest composer in Venice”).
Michael Talbot
Download the original program in PDF (in Italian and English)
Italian born Alfredo Bernardini studied early music in the Netherlands, where he graduated in 1987. He has since performed all over the world as a member of ensembles such as Hesperion XX, Le Concert des Nations, La Petite Bande, The Amsterdam Baroque Orchestra, The English Concert, Bach Collegium Japan and others. He has played in more than 100 recordings. He is a founding member the ensemble Zefiro, which has been awarded important international prizes.
He has been guest director of baroque orchestras all over Europe, in Canada, Australia, Venezuela, Cuba Israel and with the European Union Baroque Orchestra. After teaching at the Conservatory of Amsterdam and at the ESMUC of Barcelona, he is currently professor at the Mozarteum University of Salzburg.
Hiro Kurosaki was born in Tokyo and raised in Vienna, where he trained at the Universität für Musik und darstellende Kunst (MDW) according to the ancient tradition of the Viennese violin school under the guidance of Franz Samohyl. After establishing himself at the “Henrik Wieniawski” and “Fritz Kreisler” international competitions, he was invited as a soloist to perform with prestigious orchestras such as the Staatskapelle Dresden, Royal Liverpool Philharmonic, Wiener Symphoniker and Mozarteum Orchester. His interest in historically informed performance practice matured and he worked with leading artists in the sector such as René Clemencic, Jordi Savall, John Eliot Gardiner and William Christie. He has performed in renowned festivals and concert halls as a soloist and violin conductor of Clemencic Consort, London Baroque, Cappella Colononiensis and Les Arts Florissants. He recorded the complete violin Sonatas by W.A. Mozart on period instruments with Linda Nicholson on the fortepiano, and was awarded the Japan Academy Award. The performance of the complete sonatas by L. van Beethoven is another one of the duo’s pioneering projects. He is currently a professor at the MDW in Vienna and at the Mozarteum in Salzburg, he teaches at the Accademia Chigiana in Siena since 2022.
Marco Testori studied organ and cello at the “G. Verdi” Conservatory in Milan, specializing with J. Goritzky, M. Flaksmann and E. Bronzi. He specialized in early music at the “Schola Cantorum Basilensis” with C. Coin and has collaborated with prestigious ensembles, including I Barocchisti, Ensemble Baroque de Limoges, Accordone, Orquesta Barroca de Sevilla, Ensemble Arte-Musica, Il Cardellino, Ensemble Claudiana, La Divina Armonia and Il Suonar Parlante, with whom he records for Decca, Opus 111, Naxos, Sony, Amadeus and Fuga Libera. From 1994 to 2004, he was the first cello with Il Giardino Armonico, taking part in major international festivals. He is currently the principal cello of the Atalanta Fugiens ensemble directed by Vanni Moretto. He collaborated with the Dolce & Tempesta ensemble for the recording of Nicola Fiorenza’s concertos for cello and strings and with I Musici di Santa Pelagia for the works of Carlo Graziani. Since 2013 he is a Professor of baroque cello at Universität Mozarteum Salzburg, and at the Accademia Chigiana in Siena since 2022.
The Hungarian soprano Zsófia Szabó began her musical education at the age of 7. She played the cello for 12 years and was influenced by making music in a string orchestra and string quartet, but in 2012 she switched to singing and studied with Krisztina Czeller for 3 years. She began her bachelor studies in 2015 at the University Mozarteum Salzburg in the class of Univ.Prof. Barbara Bonney and graduating in 2019. She is currently studying master singing in the class of Christoph Strehl and baroque singing with Andreas Scholl. As a member of the Bach Choir, she took part in numerous concerts and scenic productions at the Salzburg Festival. She has been singing in BachWerkVokal since 2016 and was, among other things, a soloist in Handel’s “Messiah” and in a scenic production as Angelo in Handel’s “La Resurrezione”.
Marta Pacifici was born in Rome in 1999. She began her studies in Renaissance and Baroque Singing at the “S. Cecilia “in Rome, graduating in 2021 under the guidance of Sara Mingardo, of whom she is now a student in the Postgraduate Course in Baroque Singing at the Academy of S. Cecilia. She currently continues her master’s studies in the same Conservatory with Silvia Frigato. From 2007 to 2016 she was a member of the Choir of White Voices of the Accademia di S. Cecilia and of the Teatro dell’Opera di Roma under the direction of J.M. Sciutto. In 2021 she sang in Rome for the ancient music event Care selve, aure gradite (IUC, Orto Botanico) and in the concert Music in the Italian courts (S. Maria in Monserrato). In 2022 you participated with the “Concerto Regio” ensemble in the review of “S. Cecilia in via Giulia ”(Off / Off Theater). She has been selected for “Vicenza in Lirica” (June 17, 2022) in The Combat of Tancredi and Clorinda and Il ballo delle Ingrate by Claudio Monteverdi.
The bass singer Roland Faust was born in Salzburg in 1985, where he began gaining his first musical experiences at the age of six in
the Cathedral choir. After completing his singing studies at the Mozarteum Salzburg, he devoted himself to studying early music and historical performance practice at the Schola Cantorum Basiliensis. He was and is a member of numerous ensembles, including the Balthasar Neumann Choir, the Ensemble Huelgas and the Ensemble Amsterdam Baroque. One of Roland Faust’s greatest interests is the music of the Renaissance.
Download the original program in PDF (in Italian and English)
La Senna festeggiante
Prima parte
Sinfonia Allegro – Andante molto – Allegro molto
Coro (l’Età dell’oro, la Virtù, la Senna): Della Senna in su le sponde Recitativo (l’Età dell’oro): Io, che raminga errante
Aria (l’Età dell’oro): Se qui pace talor
Recitativo (la Virtù): Anch’io raminga errando
Aria (la Virtù): In quest’onde
Recitativo (la Senna): Illustri amiche
Aria (la Senna): Qui nel profondo del cupo fondo Recitativo (l’Età dell’oro, la Virtù): Sì, sì, già che tu brami Duetto (l’Età dell’oro, la Virtù): Godrem fra noi la pace Recitativo (la Senna, la Virtù, l’Età dell’oro): Tutto muor, tutto manca Aria (la Virtù): Vaga perla, benché sia dell’aurora bianca figlia Recitativo (l’Età dell’ro): Tal di me parlo ancora
Aria (l’Età dell’oro): Al mio seno
Recitativo (la Virtù, l’Età dell’oro): Della ferrea stagion Duetto (l’Età dell’oro, la Virtù): Qui per darci amabil pace / Per goder l’antica pace
Recitativo (la Senna): Ma rimirate, amiche
Aria (la Senna): L’alta lor gloria immortale
Recitativo (l’Età dell’oro, la Virtù, la Senna): O, di qual melodia Coro (l’Età dell’oro, la Virtù, la Senna): Di queste selve venite o Numi
Seconda parte
Ouverture Adagio – Presto – Allegro molto
Recitativo (la Senna): Ma già ch’unito in schiera Aria (la Senna): Pietà, dolcezza, fanno il suo volto Recitativo (l’Età dell’oro, la virtù): Non si ritardi
Aria (la Virtù): Stelle, con vostra pace Recitativo (la Senna, l’Età dell’oro, la Virtù): Vedrete in quest’eroe
Duetto (l’Età dell’oro, la Virtù): Io qui provo un sì caro diletto / Qui nel seno ho sì tenero affetto Recitativo (l’Età dell’oro): Quanto felici siete
Aria (l’Età dell’oro): Giace languente Recitativo (la Virtù): Quanto felici siete
Aria (la Virtù): Così sol nell’aurora
Recitativo (la Senna, la Virtù, l’Età dell’oro): Ma giunti eccone innante
Aria (l’Età dell’oro): Non fu mai più vista in soglio Recitativo (l’Età dell’oro): Per tributarti ancella
Coro (l’Età dell’oro, la Virtù, la Senna): Il destino, la sorte, il fato